volantino distribuito durante le iniziative

E’ nostra intenzione creare a Chiasso, esattamente nel parchetto che
si affaccia su via magistri comacini, un momento dove la solidarietà,
l’odio per il razzismo e per i pregiudizi saranno i protagonisti
dell’iniziativa per coinvolgere l’intero quartiere.

Ovunque nel mondo esistono spostamenti di persone, sono sempre
esistiti sin dagli albori della terra. Un tempo, quando le nostre vite
erano ancora scandite dalle stagioni e dai tempi di raccolta di ció che
la terra disponeva, lo spostamento era un gesto compreso e reciproco
nei popoli. Poi il recinto, base nascente della proprietà privata,
portó ai primi “bisticci” legati all’ “invasione” del proprio terreno.
Adesso purtroppo, ci ritroviamo tutti dentro enormi recinti chiamati
confini, creati e mantenuti puramente dagli interessi economici, che
negli ultimi tempi imprimono, a chi li varca in cerca di fortuna o di
una vita migliore, il marchio di criminale o terrorista.

Ma chi è il vero criminale ?

Chi lascia le terre dove è nato per migrare in cerca di fortune, o
chi in doppiopetto seduto dietro luccicanti scrivanie da ordine di
bombardare e imporsi con la forza, le stesse popolazioni che poi si
presentano ai confini?

Chi si auto proclama società democratica e neutrale, ma poi
sguinzaglia la propria polizia nelle strade, alla ricerca di chiunque
sia “extracomunitario”, comunicando con loro unicamente con la lingua
di pestaggi e insulti, o chi nel silenzio dell’indifferenza che lo
circonda quotidianamente, reo di essere straniero, prende botte e
insulti dalle divise dello stato?

Chi nei ricchi salotti si scaglia in prima linea contro gli
stranieri ma poi ne approfitta sottopagandoli nelle proprie imprese, o
chi muore anonimamente sul lavoro per pochi franchi (o euro) ?

Chi pubblicamente, come Bignasca ( con il partito della Lega dei
Ticinesi), punta alla chiusura delle frontiere, ma poi rende schiave
alle catene della prostituzione ragazze “extracomunitarie”, o le stesse
ragazze che rimangono recluse nei night al “servizio” dei “bravi”
occidentali?

Il nostro non è un confronto per cercare come risposta la
compassione o l’innocentismo nei confronti dei migranti, ma deve essere
forte e unanime, per sorpassare quelle divisioni sociali che ci
inculcano tramite TV e media, che criminalizzando qualunque persona
provi a varcare i confini, difende a spada tratta l’operato dello stato
( rimpatri forzati, nuovi centri di accoglienza,..).

Torniamo a tessere reti di solidarietà tra chi è nella morsa dello
stato, non solo per ragioni di documenti, ma per tutte quelle serie di
ragioni che nutrono il malessere sociale ( carovita, sfruttamento da
parte delle agenzie interinali,…)cancellando le divisioni di
provenienza o colore della pelle, creando un fronte unito.
Nella vita quotidiana questo si traduce, per esempio, smettendo di
chiudere gli occhi quando ci imbattiamo in una pattuglia di polizia che
blocca uno straniero, cercando di ripeterci per auto convincerci, che
lo fanno per noi, per la NOSTRA sicurezza. Quest’ultima è infatti una
mera illusione creata e disegnata da chi ci vuole governare, per poter
aumentare il controllo delle nostre vite. La paura è governabile, la
rabbia no. Chi ci vuole governare questo lo sa e continuerà a
escogitare di tutto per alimentare questa paura, creando situazioni di
panico e allarmismo sociale ( es. le fantomatiche invasioni degli
stranieri-terroristi).

Vogliamo perciò proporre una serie di iniziative a Chiasso, dove
creare situazioni libere da razzismo, permessi e passaporti.
Semplicemente incontrandoci, liberandoci da quei pregiudizi che uno
dopo l’altro formano le catene legate alla paura del “diverso”.
Scoprendo che i “diversi”, quelli “pericolosi” non sono coloro che
scavalcano nella notte una rete di un confine, ma sono quelli che
seduti dietro ad una scrivania, si arrogano il diritto di gestire le
nostre vite.

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